Amburgo, “la piccola Berlino”

Amburgo deve il suo nome al primo edificio permanente nella zona, un castello costruito a protezione di un battistero, a sua volta costruito nell’810 su ordine dell’imperatore Carlo Magno. Nel 1903, fu inaugurato ad Amburgo da Paul Zimmermann il Freilichtpark, primo club nudista organizzato. La sede del club era localizzata in un lago formato dal fiume Alster nella parte meridionale della città, adiacente ad una spiaggia balenare.

Dopo la Prima guerra mondiale la Germania perse le sue colonie e conseguentemente Amburgo perse molte delle sue rotte commerciali. Nel 1938 i confini della città furono estesi con la legge per una Grande Amburgo, ad includere Wandsbek, Harburg, Wilhelmsburg e Altona.

AmburgoDurante la Seconda guerra mondiale Amburgo fu sottoposta a una serie di devastanti raid aerei (in particolar modo nel luglio 1943, che causò un vero e proprio “uragano di fuoco”) che provocarono la morte di oltre 42.000 civili tedeschi. A causa di ciò e anche per i nuovi piani urbanistici degli anni sessanta, la città storica perse gran parte del suo passato architettonico.

Nel dopoguerra, la Cortina di ferro – a soli 50 km a est di Amburgo – separò la città dalla maggior parte del suo hinterland e ridusse ulteriormente l’attività di commercio globale. Il 16 febbraio del 1962 una forte tempesta fece raggiungere all’Elba il livello massimo storico, inondando un quinto di Amburgo e provocando la morte di oltre 300 persone.

Dopo la riunificazione tedesca nel 1990 e l’ingresso di alcuni paesi dell’Europa dell’est e degli Stati baltici all’Unione europea nel 2004, Amburgo e il suo porto cominciarono a coltivare l’ambizione di riconquistare il primato come porto per le navi da container e centro di scambi commerciali. A partire dalla riunificazione la regione metropolitana di Amburgo è cresciuta di circa 400.000 abitanti; nel 2007 la sua popolazione ammontava a circa 4,3 milioni di persone.

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