Viterbo: 15 borghi più belli della Tuscia

L’antica Etruria è ricca di borghi affascinanti, quasi sospesi nel tempo, ove le tradizioni prendono forma perché non sono mai state perse.

La verdeggiante campagna circostante, disseminata di vitigni, boschi e casali contribuisce ad arricchire questo mosaico di colori, dando vita ad un paesaggio unico, in grado di affascinare anche il turista più vissuto.

Non è stato facile sceglierne soltanto 15, ma il nostro si pone semplicemente come un itinerario che possa fungere da punto di partenza per chi desideri approfondire le bellezze di questa zona del Lazio.

CIVITA DI BAGNOREGIO

Civita occupa un posto d’onore in qualsiasi itinerario che riguardi il viterbese, essendo uno dei borghi più belli d’Italia. Situato nell’alto Lazio al confine con l’Umbria, all’interno della meravigliosa cornice della Valle dei Calanchi, Civita di Bagnoregio deve la sua fama al suo particolare aspetto fuori dal tempo e all’atmosfera magica che si può percepire passeggiando tra i suoi stretti vicoli.

L’abitato si erge su uno sperone tufaceo che ne determina il fascino senza tempo, ma che ne ha anche segnato drammaticamente la storia. L’aspetto attuale del borgo risale alla fine del Medioevo e da allora è rimasto quasi intatto, donando a questo luogo l’aura affascinante di un luogo dove il tempo si è fermato.

Pur essendo conosciuto come “il paese che muore”, Civita di Bagnoregio è un borgo vivissimo, che sta attraversando un grande periodo di sviluppo grazie allo slancio turistico che lo interessa da diversi anni, agli interventi di recupero della Regione e alle tantissime iniziative organizzate dai comitati locali.

Per sapere cosa vedere a Civita di Bagnoregio, date un’occhiata alla nostra guida.

CALCATA

Un altro borgo che sembra plasmato nella roccia è quello di Calcata, uno dei paesi più suggestivi (e visitati) della Tuscia. A nemmeno 40 km da Roma, si erge su uno sperone di roccia proteso nel vuoto, in una posizione dominante sulla verde Valle del fiume Treja. I mille colori della rigogliosa vegetazione, sempre cangianti al mutare delle stagioni, si sposano alla perfezione con i caldi toni rossi e marroni delle rocce tufacee, che formano alte pareti, pinnacoli, gole e tagliate.

Il suo fascino non è dovuto soltanto alla splendida cornice naturalistica, ma anche al fatto che questo piccolo borgo abbia conservato intatto il proprio patrimonio storico e culturale. Una volta varcato il portale d’accesso, sembra che il tempo si sia fermato: l’atmosfera senza caos, frenesia e modernità rapisce lo spettatore e lo proietta in un’epoca indefinita, ove alle suggestioni ispirate dalla natura si aggiungono quelle di un medioevo magico e arcano.

Per stilare l’itinerario prendete spunto dal nostro articolo!

BOMARZO

Conosciuto soprattutto per il “Parco dei Mostri”, Bomarzo è un piccolo borgo medievale particolarmente curato, situato a circa 18 Km dal capoluogo, all’estremo Nord dei Monti Cimini. Si colloca su una roccia tufacea, dalla quale si domina l’intera valle del Tevere.

Alcuni reperti archeologici attestano che Bomarzo fu abitato fin dall’epoca preistorica, mentre durante il periodo etrusco fu probabilmente l’importante centro di Meonia, come testimoniano numerose tombe rinvenute nel territorio circostante.

Il cuore antico di Bomarzo, dall’aspetto marcatamente medievale, conserva molti edifici caratteristici ed alcuni monumenti, tra cui spiccano per importanza il Palazzo Orsini.

TUSCANIA

È uno dei più bei paesaggi della Tuscia  quello che si gode dalle mura medievali di Tuscania, circondata da una dolce e intatta campagna, per gran parte tutelata come riserva naturale.

Per partire dalla conoscenza del suo passato, si deve visitare il Museo nazionale tuscanese che raccoglie sarcofagi in nenfro e fittili (in terracotta caratteristici di Tuscania) e corredi funerari ritrovati nelle tombe delle più importanti famiglie di Tuscania, tra il IV e il II secolo a.C. Alla fine dell’Ottocento era abitudine usare i sarcofagi ritrovati nei sepolcri come arredi urbani, per questo non c’è da stupirsi di trovarli anche nella centralissima piazza Basile, sede del Palazzo comunale, ma anche in chiese ed edifici storici. Un altro piacevole luogo di Tuscania è piazza Bastianini, dominata dalla seicentesca fontana Grande e dal Duomo. Da non perdere le due splendide Basiliche di S. Maria Maggiore e S. Pietro, appena fuori dalla cerchia delle mura.

La posizione favorevole la pone a pochi chilometri dal mare, dal lago di Bolsena e da Viterbo. La città è ben tenuta ed accogliente con un bel centro storico ed una parte moderna che negli ultimi anni ha avuto un costante sviluppo.

TARQUINIA

Tarquinia è uno dei centri più importanti e artisticamente più rilevanti dell’Etruria. Borgo dalle spiccate caratteristiche medievali, è un luogo archeologico che ha conquistato, di recente, una fama internazionale. Invidiabile, inoltre, è la sua posizione geografica resa ancor più strategica grazie alla vicinanza di importanti punti di snodo turistico quali il Porto di Civitavecchia e lo scalo aereo di Fiumicino.

Possiamo considerare Tarquinia come una sorta di meta turistica privilegiata, dove il visitatore potrà ammirare strutture architettoniche, artistiche e archeologiche di grande valore storico e preziosi ambienti naturali come la Riserva Naturale  delle Saline di Tarquinia, la Campagna Maremmana, i vicini Monti della Tolfa e Monti Cimini, l’Argentario e l’Isola del Giglio in Toscana. Anche il clima, mai troppo caldo d’estate o troppo freddo in inverno, consentono di godere appieno e in modo piacevole delle bellezze di questa città.

CELLENO

A poca distanza da Civita di Bagnoregio sorge Celleno, che vi si accomuna per la conformazione ma anche per il triste destino. Infatti, lo sperone tufaceo su cui è scenograficamente arroccato a 350 metri di altezza è soggetto ad una lenta e progressiva erosione che sta mettendo in serio pericolo la sua stessa stabilità. Questo è solo l’epilogo di una storia che è stata lunga e travagliata. Gli splendidi panorami sul verde paesaggio della Tuscia, costellato da campi, casolari e paeselli isolati, accentuano il fascino di questo borgo solitario, in cui l’unico rumore a scuoterne la quiete è quello del vento che risuona nei viottoli.

Per sapere cosa vedere in questo piccolo borgo abbandonato, date un’occhiata al nostro itinerario.

VITORCHIANO

A Nord-Est di Viterbo, tra i monti Cimini e la valle del torrente Vezza, sorge Vitorchiano, caratteristico e pittoresco borgo medievale. Il paese è posto su grandi massi di peperino ed è protetto a sud da mura intramezzate da torri ancora tutte coronate di merli, ad est, ovest e nord da profondi e ampi burroni. Confina con Viterbo, Bomarzo e Soriano nel Cimino.

Le sue origini, dati i numerosi reperti archeologici tra cui avanzi di muri a conci di peperino senza malta, sembra risalgano al tempo degli Etruschi. La zona fu abitata anche in epoca romana.

All’interno delle mura castellane conserva la tipica architettura medievale con le caratteristiche case, le torri, le viuzze, le piazzette, le scale esterne.

SORIANO NEL CIMINO

Arrivando sia da Viterbo che da Roma Soriano nel Cimino si presenta allo stesso modo: un grosso centro disteso sulla cima tondeggiante e sui fianchi di un’altura caratterizzato da due diverse forme di insediamento urbanistico; il piccolo borgo medievale, attorno al Castello fatto erigere da papa Nicolò III Orsini nel XIII secolo, e gli ampi quartieri rinascimentali che lo racchiudono. La parte più antica è costituita da piccole abitazioni e da vicoli di pendio che si affacciano su ampie distese di castagni.

Quella rinascimentale offre invece il bellissimo Palazzo Albani-Chigi (XVI secolo), considerato uno dei maggiori capolavori dell’architetto Ottaviano Schiratti, assieme alla famosissima Fontana Papacqua. Di origine etrusca o fenicia, anche se recenti ritrovamenti testimoniano come la zona fosse già abitata in epoche preistoriche, alcuni studiosi hanno ritenuto in passato che si trattasse della Surrina Vetus distrutta dai Romani.

GROTTE DI CASTRO

Grotte di Castro è un grazioso borgo dell’Alta Tuscia, adagiato su un colle a 467 metri s.l.m., circondato da boschi a pochi km dal Lago di Bolsena. Si mostra compatto e quasi uniforme, con le sue case dal colore tipico dei borghi della zona.

Il paese è posizionato sulla parte settentrionale dell’orlo dell’antico cono vulcanico, appartenente alla catena dei monti Volsini che, in seguito al collasso calderico, avrebbe originato oltre 300.000 anni fa, il Lago di Bolsena.

Grotte di Castro mantiene ancora oggi un tessuto urbano ben conservato che evoca l’antico fascino del passato.

CAPRAROLA

Arroccato su uno sperone di tufo tra i boschi di cerro e faggio della Selva Cimina temuta dagli eserciti romani, il borgo di Caprarola esprime la genialità del Rinascimento italiano: uno scatto in avanti della bellezza, che non si accontenta della visione ristretta del medioevo. La famiglia Farnese affida all’architettura e alla pianificazione urbanistica la celebrazione della sua potenza, raccogliendo il meglio che si potesse avere a quel tempo nel campo dell’arte: così, incarica il Vignola di ricostruire il vecchio nucleo urbano per porlo all’altezza del suo nuovo palazzo e del suo sogno di potenza.

Ma Caprarola non è solo palazzo Farnese: è tutto un susseguirsi di giochi visivi, anzi di visioni, che implicano l’antico borgo, dove la piazza Prato, le case costruite sul tufo in contrada Corsica, il ponte delle Monache, sembrano venir fuori da un quadro dei pittori danesi attivi a Roma nell’Ottocento. E quindi, un portale bugnato, un finestrone, un particolare prospettico, il gioco delle simmetrie e delle allegorie, una vecchia finestra confusa nell’intonaco, una fontana rinascimentale, il resto di una torre medievale, una scala
addobbata di gerani, danno il senso della storia, del tempo che passa, anche dolcemente, nell’antica Tuscia degli etruschi.

MONTEFIASCONE

Con uno dei panorami più belli sul lago di Bolsena, Montefiascone si trova a m 590 s.l.m. e si erge in cima al colle più alto dei Monti Volsini.

E’ proprio questa sua altezza che permette da vari punti di osservazione di dominare quasi tutta la Tuscia e di godere di una bellissima vista sia verso Viterbo ed i Monti Cimini che verso il lago di Bolsena.

La città deve la sua notorietà, oltre alla storia e all’invidiabile posizione, alla produzione e al commercio dell’ottimo e famoso vino Est!Est!!Est!!! e dell’olio extra vergine d’oliva. E’ meta gastronomica apprezzata, come testimoniano i ristoranti e le innumerevoli trattorie presenti. Nel mese d’agosto si svolge un’importante Fiera del vino, con esposizione e commercio dei migliori prodotti di tutto il comprensorio, come il locale “Est! Est! Est!”, l’Aleatico di Gradoli o la Cannaiola di Marta. Nell’ambito della Fiera avvengono varie manifestazioni, tra le quali “In Cantina con Defuk” percorso eno-gastronomico nelle vecchie cantine, spettacoli e concerti serali all’aperto. Si tiene inoltre il Corteo Storico, che rievoca la leggenda del vino Est!Est!!Est!!!.

Montefiascone è decisamente un luogo ideale per chi decida di trascorrere una vacanza in cui natura, storia e arte abbiano tutte lo stesso peso. Il lago e gli splendidi boschi circostanti sono perfettamente attrezzati per passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike. Nel vicino Lago di Bolsena è possibile praticare il nuoto,la vela,il surf,la pesca ed è possibile soggiornare in strutture alberghiere, anche di tipo agrituristico. Eccellenti sono anche le attrezzature sportive, tra cui va ricordato, oltre ai campi da tennis, calcio, baseball, alle piscine, alle palestre ed alla pista di atletica leggera, il modernissimo Palazzetto dello Sport, già sede dei primi Campionati Mondiali Militari di basket.

La cosiddetta “Perla dell’Alto Lazio” offre inoltre, a coronamento di un quadro già di per sé particolarmente invitante, una ricca e variegata gastronomia, che comprende piatti di pesce e di carne cucinati all’insegna del gusto e della genuinità.

BOLSENA

A poca distanza da Montefiascone si trova Bolsena, chiamata “la città del miracolo eucaristico”. La città è infatti famosa per il Miracolo di Bolsena, celebrato con la festa del Corpus Domini, che avvenne nel 1263 nella Collegiata di Santa Cristina: il sacerdote boemo Pietro da Praga dubitava sulla verità della transustanziazione, cioè sulla mutazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Cristo. Un giorno dell’anno 1263, mentre celebrava la Messa presso la tomba di santa Cristina di Bolsena, vide delle gocce di sangue stillare dall’ostia consacrata; esse si posarono sul Corporale e sul pavimento. Il sacerdote andò subito da papa Urbano IV, il quale si trovava ad Orvieto. Verificato il miracolo, l’anno successivo il Pontefice istituì la festa del Corpus Domini. L’avvenimento fu affrescato da Raffaello nei Palazzi Vaticani a Roma. Ancora oggi ogni anno il Corpus Domini viene festeggiato con una processione.

Nonostante la scandalosa proliferazione edilizia nelle campagne sottostanti, il borgo di Bolsena rimane oggi, senza dubbio, uno dei più suggestivi e pittoreschi del Lazio. Si distingue scenograficamente, sin da lontano, per l’aspetto compatto datogli dal color bruno – dal tono ora carminio ora rosato – della roccia tufacea, in cui si innesta spesso il grigio del peperino. Il centro storico, d’aspetto in parte medievale e in parte rinascimentale, ricco d’arte e mirabilmente conservatosi nei secoli, si presenta assai grazioso al visitatore, con negozi, botteghe, ristoranti dall’aspetto caratteristico e con abitazioni spesso ornate con drappi, fiori e piante. Incantevole soprattutto la zona attorno alla rocca, con scure casette in pietra locale che danno perfettamente l’idea di un antico villaggio peschereccio, e sulle quali incombe da vicino la mole imponente del maniero.

Bolsena oggi è divenuta un’importante e rinomata località turistica, frequentata in tutte le stagioni. Tutto questo sia per la presenza dello splendido lago e per l’atmosfera tranquilla del borgo, sia in virtù della salubrità dell’aria e delle invidiabili condizioni climatiche. Elementi, quest’ultimi, che sin dai tempi più remoti spinsero l’uomo a vivere in queste terre.

CAPODIMONTE

Restando sul pittoresco promontorio che si protende verso il lago di Bolsena, incontriamo il pittoresco borgo di Capodimonte, un incantevole centro turistico a 334 m.s.l.m. Tra i borghi che si affacciano sul lago, Capodimonte è il più piccolo ma anche il più caratteristico.

Passeggiando tra i vicoli di Capodimonte, possiamo ammirare splendidi scorci che si aprono verso lo specchio d’acqua più grande del Lazio. E’ un luogo ideale per trascorrere una gradevole giornata all’insegna della storia e della natura. Inoltre, grazie all’azione mitigatrice del lago, il clima raramente si presenta caldo in estate o troppo freddo in inverno.

Capodimonte, oltre alla bellezza ambientale, offre interessanti luoghi da visitare: Il Centro storico con i monumenti già citati. L’Isola Bisentina (visita guidata in motoscafo con partenza e arrivo al porto.), il parco Archeologico di Monte Bisenzo.

RONCIGLIONE

Le origini di Ronciglione si fanno risalire agli insediamenti abitativi di epoca etrusca. Incerta è l’origine del nome, l’ipotesi più accreditata sembra essere quella che derivi dalla rupe fatta a forma di Roncola, su cui sorge l’antico abitato. Ronciglione viene edificata dai prefetti di Vico. Nell’Alto Medioevo è preda di numerosi saccheggi dei barbari, finché a ridosso del Mille viene inclusa nel Ducato Romano della Curia Pontificia. L’oscuro periodo delle invasioni barbariche resta documentato da vari cippi funerari.Ronciglione vide l’affermarsi del governo rappresentato dal potere prefettizio, in particolare tra i Prefetti che ebbero a che fare con la Contea di Ronciglione, ci fu la potente famiglia di origine tedesca dei Prefetti di Vico, che prese il nome dal lago su cui dominò. Difatti, non potendo dominare direttamente la contea, si costruirono un alto castello a picco sul promontorio del Lago di Vico, di cui ancora oggi restano le rovine dette “il Castellaccio”.

SUTRI

Su un imponente rilievo di tufo che domina la Cassia, si trova la cittadina di Sutri, un borgo dalle origini antichissime con resti e monumenti dell’epoca etrusca e del periodo medievale, che attestano la sua importanza strategica.

Nel 2003 ha ricevuto dal Touring Club Italiano e dalla Regione Lazio la Bandiera Arancione come attestato di qualità turistica ed ambientale.

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