Perugia: cosa vedere in un giorno nel capoluogo umbro

Perugia

Perugia è il cuore dell’Umbria, il centro artistico, politico e culturale per eccellenza.

Capoluogo regionale, il suo agglomerato più antico sorge su un colle a 493 metri di altitudine. Ricca di imponenti monumenti che ne testimoniano la grandezza storica, la città è riuscita a controllare l’importante crescita edilizia ed economica degli ultimi anni con uno sviluppo equilibrato e saggio.

Risulta così un’entità tranquilla e laboriosa ove passato e presente convivono correttamente. Essa è sede di importanti istituzioni, di una Università per Stranieri e di una per Italiani tra le più accreditate.

La città, che conta più di 170.000 abitanti, è ben allacciata con le grandi arterie stradali e ferroviarie della penisola; inoltre una capillare rete di collegamenti con i restanti centri della Regione, fanno cadere su Perugia la scelta di un’ottima base di partenza per gli innumerevoli itinerari artistici e culturali umbri.

STORIA

La città ha origini antichissime, ma le prime testimonianze di rilievo sono etrusche; infatti Perugia era uno dei centri più importanti grazie soprattutto alla sua posizione strategica. Di questo periodo sono giunti ben conservati tratti di mura, lo stesso famoso Arco Etrusco, alcuni ipogei, primo fra tutti quello dei Voltumni. Anche la potenza di Roma, a partire dal III secolo, ha lasciato vari reperti, importante segno dello sviluppo costante di questa comunità, che ebbe ruoli in taluni casi determinanti, come durante la lotta tra Ottaviano ed Antonio, che terminò con un vero e proprio saccheggio subito da Perugia. Risorse subito e le fu dato l’appellativo di “Augusta”.

Le invasioni barbariche non la risparmiarono: Totila nel 547 la pose in assedio e la distrusse; nemmeno l’intervento del vescovo Ercolano riuscì a fermare gli atti di violenza.

Assai bui risultarono i secoli fino al Mille; sopo tale data, però, nuovi fermenti portarono alla formazione del comune e a lotte con i centri vicini che furono ben presto assoggettati. Forte della protezione papale, nel Trecento tutta l’Umbria era ormai dominio perugino. Quindi il declino con pestilenze, lotte intestine e soprattutto con l’irrigidimento della Chiesa che spinse Urbano V a muovere milizie contro la città. Così, tra un’alternanza e l’altra Biordo Michelotti prima, Gian Galeazzo Visconti, Ladislao di Napoli e Braccio Fortebraccio poi, ressero le sorti della comunità.

Dal 1424 lo Stato della Chiesa riprese in mano la situazione controllando da vicino la reggenza della famiglia Baglioni, che sulle altre riuscì a primeggiare, facendo erigere, tra l’altro, la Rocca Paolina a dimostrazione di una presenza e di una superiorità che fossero di esempio.

Dalla fine del Settecento gli eventi si susseguirono numerosi: l’occupazione delle truppe francesi (1798), il ripristino, dopo la caduta di Napoleone, dell’egemonia ecclesiastica, i fervori di libertà, l’occupazione da parte delle truppe di Pio IX, la liberazione e l’annessione al Regno d’Italia.

COSA VEDERE

Compatta e armoniosa, la città si presenta tutta rustici e bugnati (il rivestimento degli edifici medievali a forma di protuberanza). Attraverso le sue pizze salotto, i reticoli di vie strette e tortuose, le case addossate tra loro o unite da archi, a volte si rivive il sogno del Grand Tour.

La visita al centro storico di Perugia si snoderà attraverso due itinerari che ci condurranno alla scoperta dei monumenti e delle attrazioni più importanti. Il primo itinerario prevede la partenza da Piazza Italia sino a Piazza IV Novembre, per poi raggiungere i monumenti della zona settentrionale.

Piazza IV novembre (credits: Pixabay)

Su Piazza Italia si affacciano Palazzo Cesaroni (sede della Regione) e il Palazzo della Provincia. Al centro si trovai l monumento a Vittorio Emanuele II. Si percorre Corso Vannucci, il fulcro della città, luogo di ritrovo per eccellenza sul quale si apre la Piazza della Repubblica. Si prosegue per il corso dove, sbucando su Piazza IV Novembre, si trova il Palazzo dei Priori. Con la sua grandiosa mole dalle severe forme gotiche, risulta tra le migliori espressioni architettoniche della civiltà medievale italiana. E’ qui che ha sede la Galleria Nazionale dell’Umbria e il Collegio del Cambio, antica sede quattrocentesca dei cambiatori di moneta. La peculiarità di quest’ultima struttura è nella Sala dell’Udienza del Cambio, dove il Perugino ha dato grande prova di sé in una serie di affreschi raffiguranti numerose tematiche, da quelle mitologiche ad alcuni grandi personaggi dell’umanità, sino alle tematiche strettamente pagane e cristiane. Per espressività, per forme e colori, questo ciclo di affreschi è ritenuto la più alta prova del Perugino.

Dal Collegio del Cambio si passa al Collegio della Mercanzia, sempre all’interno di Palazzo dei Priori. Posto al piano terra, nel 1390 fu concesso dal Comune di Perugia alla Corporazione dei Mercanti. All’interno, la Sala delle Udienze è rivestita da pannelli lignei in pino e noce preziosamente intagliati.

Vale la pena visitare la Galleria Nazionale dell’Umbria, istituita nel 1863, e ritenuta la raccolta pittorica regionale più importante. Ben 33 sale dove sono allineate le firme più prestigiose dell’arte locale o di artisti nazionali che operarono in Umbria.

Fontana Maggiore (credits: Wikipedia)

E siamo in piazza IV novembre, la principale del capoluogo, dove accanto al già descritto Palazzo dei Priori, si affaccia il fianco della Cattedrale di San Lorenzo. Bellissima, al centro di questo superbo scenario, è la splendida Fontana Maggiore, realizzata nel 1278 sotto la guida di Fra Bevignate con l’apporto decorativo di Nicola e Giovanni Pisano. Il basamento su cui si apre un’elegante scalinata fa da preludio alle due vasche poligonali in marmo e al calice centrale. La vasca inferiore porta in ogni riquadro, suddiviso da colonnine, bassorilievo raffiguranti i mesi dell’anno, i segni dello Zodiaco, le sette arti liberali, scende dal Vecchio Testamento e altre di carattere pagano. La vasca superiore ha i riquadri lisci con 24 scritture agli spigoli; esse raffigurano Santi e personaggi della storia. Sul calice si annodano tre ninfee bronzee.

Un dettaglio degli affreschi della Sala dei Notari nel Palazzo dei Priori (credits: Wikipedia)

La Cattedrale di San Lorenzo, costruita su di un preesistente edificio venne edificata tra il 1345 e il 1409. L’austera facciata principale, in compiuta, è rivolta verso piazza Danti: rivestita in pietra rosa locale, spicca per il massiccio portale cinquecentesco. L’interno è a tre navate suddivise da slanciati pilastri ottagonali; esso si presenta maestoso ed austero, soprattutto per la suggestione che forniscono le volte affrescate nel Settecento. Ai lati delle navate si aprono le cappelle ricchissime di pitture e devorazioni ove numerosi artisti (dal ‘400 all’800) hanno dato un eccellente apporto. Meritano una visita anche le sagrestie, il chiostro e, in modo particolare, il Museo che ospita dipinti, manoscritti miniati, arredi sacri.

Piazza IV Novembre (Credits: Wikipedia)

Si lascia piazza IV novembre per la visita degli altri monumenti. Da piazza Danti e via Bartolo si scende sino all’Arco Etrusco o di Augusto, molto ben conservato. Esso rappresentava la porta settentrionale dell’antica cinta muraria perugina; ad unico foro, spalleggiato da due torri, è stato riedificato probabilmente alla fine del II sec. a.C. La loggetta alla sinistra è stata aggiunta nel ‘500, ma non sembra infastidire l’austerità del monumento.

Nelle vicinanze si trova il Palazzo Gallenga-Stuart in stile barocco, sede dell’Università italiana per Stranieri. Attraverso corso Garibaldi si giunge alla chiesa di Sant’Agostino (‘200) in stile gotico e più volte restaurata; l’interno è ad una sola navata e presenta decorazioni settecentesche. Accanto alla chiesa c’è l’oratorio di Sant’Agostino, con ricchissime decorazione del ‘600.

Uno scorcio delle vie del centro (Credits: Wikipedia)

Proseguendo per corso Garibaldi e via del Tempio si giunge ad uno degli edifici più suggestivi del capoluogo: la chiesa di San Michele Arcangelo, paleocristiana, risalente al V o VI secolo. E’ a pianta circolare con portale gotico. L’interno ha un fascino discreto suggerito dalle 16 colonne corinzie poste al perimetro di un cerchio.

Dal tempio, superando il torrione di Porta Sant’Angelo, si può raggiungere il convento di Monteripido, dominante la città. Esso venne costruito sopra un antico luogo di preghiera francescano; all’interno è una cospicua biblioteca.

Per il secondo itinerario ci si porta più a ovest, in piazza San Francesco, ove sorgono la chiesa di San Francesco al Prato e l’oratorio di San Bernardino. La prima è stata edificata nel 1230 ed ha subito notevoli restauri a causa del terreno franoso su cui poggia. Oggi è sconsacrata. Conteneva un tempo numerose opere di celebri artisti tra cui Raffaello e Pietro Perugino. Nell’ex convento di San Francesco trova ospitalità l’Accademia di Belle Arti. L’oratorio di San Bernardino è un mirabilissimo esempio di delicatezza nell’arte.

(Credits: Wikipedia)

Si risale per via San Francesco e via degli Sciri dove al civico 6 si trova l’oratorio della Confraternita dei Disciplinati di San Francesco, ricco di tele e decorazioni oro. Nei pressi si eleva la torre degli Sciri a base quadrata: la presenza è maestosa con i suoi 46 metri di altezza. Accanto si trova la chiesa di Santa Teresa. Per via dei Priori si arriva alla chiesa Nuova di San Filippo Neri, in stile barocco, con elegantissima facciata del XVII secolo. All’interno vi sono alcuni affreschi del Sei-Settecento.

L’acquedotto romano (credits: Wikipedia)

Il nostro itinerario attraversa corso Vannucci e per via Fani ci conduce in piazza Matteotti, dove sorgono i Palazzi del Capitano del Popolo e quello dell’Università Vecchia, ora sede del Tribunale. Si imbocca via Oberdan e si scende per le scalette di Sant’Ercolano che preludono alla chiesa omonima, edificata tra la fine del Duecento e gli inizi del secolo successivo. Ci si avvia in salita verso il monumentale complesso della Rocca Paolina, fatta edificare da Paolo III dopo una guerra con la città. Era quindi il simbolo della supremazia pontifica. Per la sua imponenza occupò quasi un intero quartiere (la Porta Marza, per essere salvata, venne inglobata). Venne innalzata tra il 1540 e il 1543 a tempo di record su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane. In parte fu demolita nel 1860. Suggestiva è la passeggiata attraverso le vie sotterranee in parte fruibili.

La visita di Perugia non può certo considerarsi conclusa. Altri monumenti testimoniano la grandezza del suo passato. Alcuni meritano di essere menzionati.

La chiesa di Santa Giuliana (1253) è in stile romanico-gotico, con una bellissima facciata trecentesca; ad una sola navata essa offre interessanti affreschi ed un elegante chiostro attribuito al Gattapone. Pregevole è anche la chiesetta di San Prospero, dei secoli VII – VIII, edificata su un monumento etrusco; importante è il ciborio di epoca bizantina ed alcune decorazioni del Bonamico sul tema del Giudizio Universale.

La chiesa di San Domenico, degli inizi del ‘300, è una delle più grandi di Perugia. Il complesso, che comprendeva, oltre alla chiesa anche il convento (oggi sede del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria), risale al 1234. L’imponente edificio gotico, con tre navate a sale, è stato rimaneggiato e restaurato nel corso dei secoli, fino alla sua ultima trasformazione ad opera di Carlo Maderno, che ricostruì interamente la chiesa, ora barocca, dopo il crollo delle navate (1614 – 1615). Da visitare all’interno: il monumento funebre a Benedetto XI, la Cappella del Rosario, con statue di Agostino di Duccio, e la vetrata che riassume le vicende dell’Ordine domenicano.

Il chiostro del convento di San Domenico (credits: Wikipedia)

Adiacente alla chiesa si trova l’ingresso al Museo Archeologico, di enorme rilevanza storica e culturale. Con le sezioni preistorica ed etrusco-romana esso rappresenta una collezione pubblica importantissima: urne cinerarie, sarcofagi, lapidi, cippi, suppellettili, statue, bronzi, ceramiche, armi per avere un quadro completo dei ritrovamenti in Umbria.

L’itinerario cittadino si esaurisce con la chiesa di San Pietro,uno degli edifici sacri più antichi di Perugia, con la facciata dalle forme romaniche e l’interno a tre navate con decorazioni tardorinascimentali. Il complesso fu edificato a più fasi, dal X secolo fino al XVIII, su un sito cimiteriale etrusco-romano e su un tempio paleocristiano del VI secolo d.C. Da un ricco portale del ‘500 si accede alla basilica. All’interno sono custodite opere pittoriche di maestri come Guido Reni, Vasari, Perugino e Guercino.

Nei pressi si trovano il giardino del Frontone, con un piccolo teatro arcadico, e la chiesa di San Costanzo, in stile romanico con un bel portale in marmo.

Nei dintorni della città è d’obbligo una visita all’Ipogeo dei Volumni, nei pressi di Ponte San Giovanni. Trattasi di una delle tombe etrusche meglio conservate della zona, la cui datazione si può far risalire al II secolo a.C. Vi si conserva un buon numero di urne cinerarie tra cui quelle di Arunte Volumnio e di sua figlia Velia.

Un luogo di sogno è la Città della Domenica, paradiso di adulti e bambini. Parco giochi, animali, museo delle cere, e ambienti rappresentanti le favole della nostra infanzia.

Sempre fuori porta, in località San Sisto, si trova una delle mete predilette dagli amanti del cioccolato: il Museo Storico della Perugina. Situato presso lo storico stabilimento nato nel 1908 come fabbrica per la produzione di confetti e ceduto in anni recenti al gruppo Nestlé, è articolato in quattro diversi percorsi che entrano nel cuore dell’azienda dolciaria. In esposizione, anche macchinari di produzione e di confezioni Perugina dalla nascita ad oggi. Una ricca degustazione di prodotti dolciari accoglie i visitatori.

EVENTI E MANIFESTAZIONI

In piazza Danti dal 1973 si tiene l’Umbria Jazz,il festival jazz italiano più importante d’Europa. Si svolge nel mese di luglio e coinvolge tutta la città, che si trasforma in una piccola New Orleans. Nel corso degli anni, la manifestazione ha ospitato artisti di fama mondiale come Stan Getz, Cab Calloway, Bill Evans, Miles Davis, Dizzy Gillespie, Keith Jarrestt ed Enrico Rava.

Altra manifestazione che ogni anno attira migliaia di turisti è l’Eurochocolate, la kermesse del cioccolato che dal 1994 si rinnova ogni anno nel mese i ottobre. Attira golosi e curiosi da ogni parte d’Italia. Piccoli e grandi produttori di dolcezza animano piazze con stand e banconi, sculture e degustazioni, e profumano le vie di aromi e spezie.

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