Castelponzone, attrazione in provincia di Cremona

Castelponzone è un bel borgo italiano, chiamato in dialetto locale semplicemente “castél”. Si trova in provincia di Cremona ed è una frazione di Scandolara Ravara. Su trova proprio nel mezzo a territori davvero ricchi non solo di storia, ma anche di tradizioni agricole. Situato tra il Parmense, il Cremonese e il Mantovano.

L’origine stessa del suo nome è particolarmente interessante. L’antico borgo era conosciuto come “il castelletto”, questo perché sorgeva proprio intorno a una fortificazione in piena campagna. A pochi chilometri da lei, ecco che c’era il Po. Ponzone invece, deriva dalla famiglia che governava su Cremona e i suoi comuni.

Era un importante rifugio per i Ponzoni grazie alla sua rocca. La sfruttarono durante le molte lotte contro i Cavalcabò. Divenne poi il centro per gli scambi commerciali e sempre qui venivano prese decisioni inerenti alla giustizia. Castelponzoni era un territorio dove sorgevano diverse prigioni.

Circa nel 1648 venne bruciata dai francesi che la assediarono, a quei tempi il borgo era in mano agli spagnoli. Venne ricostruita circa 10 anni dopo e a metà del 1700, distrutta nuovamente per perseguire studi archeologici.

Il potere comunque restò in mano ai Ponzoni fino al 1842, quando morì l’ultimo discendente.

Cosa vedere a Castelponzone?

A Castelponzone era particolarmente importante La Rocca. Purtroppo non esiste più e perciò non può rientrare tra le cose da vedere. Per molto tempo fu il centro del borgo, nonché la zona dove si sviluppava. La Rocca aveva tutto intorno un fossato, per questo motivo era considerata una zona importantissima e di difesa. Durante l’invasione francese di cui abbiamo parlato prima venne distrutta e ricostruita insieme al resto di Castelponzone anni dopo. A testimonianza di quanto accaduto, ancora oggi possiamo vedere una lapide al suo ingresso. Carlo Bettarini nel 1860 la fece abbattere con lo scopo id studiare la zona.

Ciò che oggi resta da vedere sono le antiche mura, la chiesa dei Santi Faustino e Giovita e il museo dei cordai. I cordai era un lavoro artigianale ai tempi molto apprezzato. In pratica venivano realizzate delle corte e delle funi. Ormai sono davvero pochi quelli che ancora lo fanno. Per secoli però restò l’attività principale del borgo e a mantenerla erano campi dedicati alla cultura della canapa, necessaria per realizzare le corde.

Passeggiare tra le vie dell’antico borgo è già interessante. I vicoli sono stretti e si trovano molte case rurali, i cui balconi sono spesso abbelliti grazie a delle finestre fiorite. Mantengono tutto il fascino del passato i portoni e i vecchi camini.

Infine, per gli amanti della cucina italiana e chi desidera scoprire le tradizioni gastronomiche dei posti, a Castelponzone è possibile gustare vari piatti tipici. I marubini con crema di lambrusco per esempio. Ci sono poi i tortellini pieni di zucca e conditi con sugo rosso ai funghi chiodini. Infine c’è il salame del borgo, realizzato con le varie parti del suino.

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