Ritorno al Medioevo, tra borghi e ulivi del senese

L’escursione della zona a nord-ovest da Siena parte da Monteriggioni, raggiungibile sulla statale N2. Già a distanza, quando emerge solitario sulla sommità di una collinetta, si intuisce che si tratta di uno dei borghi medievali meglio conservati d’Italia. Come allora, presenta intatta una grandiosa e uniforme cerchia muraria, scandita da 14 torri quadrate e due porte, la Porta Franca (verso Siena) e quella di San Giovanni (verso Firenze).

Il borgo fortificato, il cui tracciato circolare fu ricavato seguendo le curve di livello del terreno, fu costruito in posizione strategica tra gli anni 1212-1219 per controllare le valli dell’Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, che all’epoca si espandeva minacciosa.

Superata la porta principale del castello appare la piazza principale, Piazza Roma, con giardini ed orti circostanti. Proprio come durante gli assedi quando erano coltivati per sopravvivere. Un prato verde interessa anche il selciato della chiesa, una significativa testimonianza di architettura romanico-gotica di transizione. Il campanile risale al XVIII secolo.

Il pacifico borgo ospita oggi una popolazione ridottissima, qualche negozio, una rivendita di prodotti tipici e un albergo. Il ridotto perimetro delle mura (570 metri) non permetterebbe un’espansione maggiore. Insomma, l’antica città murata, pur ridimensionando il numero delle sue torri, è in sostanza autentica, ancora quella del Duecento. Spente le luci elettriche, posizionate le torce lungo i vicoli, la cinta murata torna indietro nel tempo, come per magia.

Prima di ripartire per Colle di Val d’Elsa, si può fare una breve visita alla vicina Abbadia Isola, borgo sorto attorno all’abbazia cistercense di San Salvatore, fondata nell’XI secolo. Un tempo il territorio circostante era paludoso, da qui il nome.

A circa 10 km si incontra Colle di Val d’Elsa, lambita dall’omonimo fiume. Il centro è suddiviso in terzieri: il Castello, il Borgo e il Piano. La parte alta del paese (Colle Alta) è quella più antica e caratteristica. Vi si accede dalla monumentale Porta Volterrana, detta anche Porta Nuova, stretta da due possenti torrioni circolari. All’interno, è un intrico di vicoli fiancheggiati da imponenti torri, scorci caratteristici e scalinate.

Notevole la casa-torre di Arnolfo di Cambio, l’architetto nativo di Colle che firmò Palazzo della Signoria a Firenze, il palazzo Pretorio, sede del Museo Archeologico e il palazzo Vescovile, che ospita il Museo di arte sacra. Tra gli edifici sacri, la seicentesca cattedrale, che conserva una serie di archi incastonati nel muro, traccia della precedente chiesa romanica di Sant’Alberto, e la Chiesa di Santa Maria del XII sec. A sinistra di Piazza Duomo, Via delle Volte, una suggestiva e tipica strada coperta.

Ma Colle di Val d’Elsa è conosciuta soprattutto come la “Boemia d’Italia”, “la città del cristallo”, grazie alla sua fiorente industria vetraria. Colle rappresenta il 95% del cristallo prodotto in Italia.

Una breve tappa si può fare a Poggibonsi, 7 km a nord di Colle di Val d’Elsa. Del centro storico, inerpicato sulla sommità di un colle e distrutto dai fiorentini nel 1270, si può visitare la Chiesa di San Lorenzo, eretta nel ‘300, che custodisce un crocefisso ligneo della stessa epoca.

Interessanti sono però soprattutto le testimonianze rintracciabili nei dintorni, presso il torrente Staggia, sulla via Francigena, un’antica arteria battuta dai pellegrini. Uno di questi centri è lo “Spedale” di San Giovanni, costituito da una semplice navata, in cui sono ancora presenti le due porte laterali che permettevano l’accesso nelle ore notturne. La chiesa di San Giovanni appartenuta in un primo tempo all’ordine religioso-militare dei Templari e dal XIV secolo ai Gerosolimitani, è parte di un complesso monumentale più ampio, la Magione di Poggibonsi con il pozzo antistante, raro esempio di conservazione e ripristino di strutture medievali riferibili al XII secolo.

Si riparte quindi per la vicina San Gimignano, cittadina medievale distesa su una collina, tra vigneti e uliveti. Il centro è individuabile da tutta la Val d’Elsa grazie alle sue 15 torri superstiti (in passato erano 75), cui si deve l’appellativo di Manhattan del Medioevo. Singolare l’ubicazione della città, che incorpora un asse stradale del XII secolo di primaria importanza, quello dell’antica via Francigena, che collegava Roma con i paesi d’Oltralpe.

Per la visita del centro è consigliabile seguire proprio questo tragitto, oggi indicato dalle vie San Giovanni e San Matteo. Si entra in città dalla Porta San Giovanni, del 1262, con la tipica apertura senese ad arco ribassato. Superato l’arco dei Becci, ci si immette nel sistema centrale delle due piazze comunicanti, Piazza della Cisterna e Piazza del Duomo. E’ quest’ultimo il centro monumentale della cittadina, dove si affacciano il Palazzo del Popolo, accompagnato dalla caratteristica Torre Grossa, le pittoresche Torri gemelle del Salvucci e la Collegiata, chiesa romanica del XII secolo. Pittoresco il cortile interno di Palazzo del Popolo, che mediante una scala esterna porta alle sale del Museo civico. Si prosegue per la principale via San Matteo, fiancheggiata da costruzioni medievali, tra cui la casa-torre Pesciolini.

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