Levante, la Riviera anni Cinquanta

Se Portofino rimane un mondo a sé, la Riviera di Levante offre ancora mille angoli dal fascino autentico ed incontaminato. Tesori d’arte e storia come l’abbazia di San Fruttuoso, appena restaurata eppure magica e remota come mille anni fa.

Passeggiate nel silenzio dei boschi di pini marittimi sul monte di Portofino, una vera oasi naturalistica. Gite in battello su e giù per la costa, ammirando dal mare ville e castelli primo Novecento. Pomeriggi pigri e gradevoli sul lungomare di Santa Margherita, fra eleganti boutique, piccoli antiquari e bei negozi di nautica sul porto. E le molte tentazioni della gastronomia ligure, spesso tavole con vista sul mare o la campagna.

L’ideale è visitare questa riviera in primavera, quando si è ancora lontani dall’alta stagione, e si è liberi di posteggiare in pieno centro e di passeggiare in tranquillità, o in autunno, quando i colori diventano specialissimi.

COSA VEDERE

Punto di partenza dell’itinerario è Santa Margherita Ligure, situata nella parte orientale del Promontorio di Portofino e nella parte più interna del Golfo del Tigullio, da cui è possibile godere di paesaggi marini e collinari di suggestiva bellezza.

Da vedere c’è innanzitutto Villa Durazzo, un parco, aperto al pubblico, che si estende per tutta l’rea del colle con piante esotiche, statue e fontane. Facendo richiesta con un certo anticipo, si può programmare una visita alla superba villa, di proprietà comunale, costruita a partire dal 1560 su progetto di un allievo della scuola dell’Alessi. E’ appartenuta alle famiglie Durazzo e Pallavicino e oggi è sede di concerti e manifestazioni. All’interno, mobili antichi, bronzi e marmi, oltre a numerose tele pregiate di scuola genovese.

Di fianco a villa Durazzo si trova la Chiesa di San Giacomo di corte, posta su un poggio che domina il porto. Da vedere il coro del Seicento e il pulpito in marmo bianco di Carrara.

Scendendo al porto, in via Marconi, si trova il mercato del pesce. E’ molto bello farci un salto in autunno, verso le 17, al momento dell’arrivo dei pescherecci. Il mare si mostra in tutti i suoi colori migliori, e quando fa buio si va al Caffè del Porto (via Bottaro 32) dove si ritrovano da sempre i pescatori.

Oltre allo spettacolo delle barche alla fonda del porto, vale la pena dare un’occhiata all’interno di alcune storiche botteghe, come il Bar Colombo (via Pescino 13) che mantiene i suoi originali arredi liberty, o agli scaffali e al bando della Farmacia Internazionale.

In una tranquilla piazzetta subito dietro il mercato del pesce, si trova l’Oratorio di Sant’Erasmo. Stupenda la collezione di ex voto a forma di veliero. Poco lontano dall’oratorio di Sant’Erasmo, proseguendo per la stretta strada di ciottoli, si giunge alla Chiesa e al Convento dei Cappuccini. Da visitare la biblioteca, molto bello il coro ligneo scolpito.

La visita può concludersi con con la visita al Castello di Paraggi, un castello risalente al 1550, imponente e dalla bellissima merlatura guelfa, che sorge alle porte del borgo.

Ci si può poi spostare a Nozarego, un paese che sorge su una collina a dieci minuti di auto dal centro di Santa Margherita. Qui si può visitare la Chiesa di Santa Maria del Carmine, frequente sede di concerti, grazie anche al purissimo suono dell’organo settecentesco. Da vedere le sue statue del Maragliano e le pitture del Piaggio, del Multedo e del Rezio. Bella la vista dal piazzale, a ciottolato ligure tricolore.

Altra chiesetta in posizione panoramica è la Cappelletta delle Gave, una minuscola chiesa con vista sull’abbazia della Cervara, su Paraggi e la sua baia.

Un altra caratteristica frazione di Santa Margherita, inerpicata sulle colline alle spalle della cittadina, è la frazione di San Lorenzo della Costa. Vale la pena salire fino alla Chiesa di San Lorenzo, che sorge in una posizione che domina l’intero golfo di Santa Margherita. E’ antichissima, sembra sia esistita sin dal 1239. Da vedere il trittico fiammingo sulla navata sinistra, attribuito a Luca d’Olanda. Belli anche i nove altari in stile barocco nelle navate laterali.

Non può mancare la visita a Rapallo, situata al centro del Golfo del Tigullio, che deve alla sua posizione invidiabile la nascita di un turismo iniziato nella seconda metà dell’Ottocento e proseguito fino ad oggi grazie alla fama di cittadina turistica completa ed accogliente.
Incastonata tra le verdi coste del Promontorio di Portofino e le scogliere rocciose che la dividono da Zoagli, regala scorci di grande bellezza dalle sue rive e dalle graziose frazioni collinari che la circondano ed offre piacevoli passeggiate ed una ricca rete di sentieri escursionistici. Alle spalle dell’abitato, il Santuario di N.S. di Montallegro è meta di pellegrinaggi da ogni parte d’Italia ed è raggiungibile da una funivia, che è l’unica in tutta la Liguria, da cui si gode un panorama mozzafiato sull’intero Golfo.

Lo scenografico Lungomare Vittorio Veneto, con la lunga fila di palme ed i dehors dei locali che si affacciano sulla via, è il salotto buono di una cittadina che vive in ogni stagione grazie anche ad un fitto tessuto sociale e commerciale.

Il centro storico di origine medioevale, offre la possibilità di uno shopping di livello nei numerosi negozi e di visite culturali ad interessanti monumenti: l’Antico Castello sul mare, la Torre civica, la Basilica, il Monastero delle Clarisse e, nei dintorni, i ruderi dell’ Abbazia di Valle Christi.

A turisti e residenti Rapallo offre anche molteplici attività culturali: l’Accademia Culturale, la Biblioteca Internazionale, il Museo del Merletto ed il Museo Gaffoglio, con i concerti, le conferenze e le mostre che si svolgono durante tutto l’anno, stimolano la partecipazione ad una vita di società vivace e mai banale.

Una frazione di Rapallo, San Michele di Pagana, ospita la Chiesa di San Michele, dove è custodita la grande tela raffigurante il Cristo morto del Van Dyck, uno dei capolavori dell’artista fiammingo che scelse San Michele per sottrarsi alle persecuzioni della repubblica di Genova nel 1624. Molto bello anche il crocefisso in legno scolpito dal Maragliano.

Si può poi passare a Camogli, un borgo di mare sorto intorno al porticciolo dove oggi attraccano i battelli turistici e i pescherecci. A Camogli il protagonista è il mare, sempre presente in qualsiasi attività ed evento. Si rimane incantati dalla bellezza delle facciate dipinte con colori pastello dei palazzi che chiudono la passeggiata a mare. Le spiagge sono attrezzate e in ciottoli, quelli che vengono usati anche per i tradizionali risseu in bianco e nero sui sagrati delle chiese: molto bello da vedere quello della Basilica di Santa Maria Assunta a Camogli. Il Castello della Dragonara è un antico castello sul mare, costruito sulle rocce a picco sul mare nel periodo delle invasioni saracene. A due passi il molo da cui partono i vaporetti per splendide gite sul mare. Tutti gli anni la seconda domenica di maggio si tiene la Sagra del pesce, con frittura nella padella dei guinness.

La prima domenica d’agosto si tiene la Festa della Stella Maris: la sera, migliaia di piccoli ceri vengono accesi e lasciati galleggiare sulle onde del mare per rendere omaggio alla Madonna. Qui si preparano le acciughe sotto sale, delicate e buonissime. Fra Camogli e Punta Chiappa si trova la Tonnarella di Camogli, una delle più antiche in Italia, una delle poche rimaste ancora in attività.

Raggiungibile invece soltanto via mare, tramite i battelli che partono dal golfo, oppure percorrendo i sentieri del monte di Portofino, come facevano monaci e pellegrini nel lontano Medioevo è San Fruttuoso. E anche ciò contribuisce alla magia di questa minuscola baia, come ritagliata nel verde del monte e nel turchese del mare, che ospita solo poche case e un complesso storico di eccezionale bellezza. Qui si trova infatti l’abbazia capolavoro del tardo romanico risalente al Duecento. Edificata in tempi diversi, è appartenuta alla famiglia Doria, come la torre quadrangolare cinquecentesca eretta per fronteggiare le orde dei Turchi. Superbe la facciata con la sua doppia fila di trifore e la torre campanaria ad otto lati.

ATTIVITA’

Molte sono le passeggiate che offre il monte di Portofino, che sporge in mare delimitando i due golfi Paradiso (ponente) e Tigullio (levante). Attraversato da decine di sentieri e strade pedonali, è da considerarsi un vero e proprio museo naturalistico, un paradiso per gli appassionati di botanica. Le mulattiere si snodano nella fitta foresta di pini marittimi e proseguono a picco sul mare. Il comprensorio è attualmente un parco naturale, quindi non si incontrano costruzioni, a parte i tipici terrazzamenti agricoli con muri a secco e qualche casa rurale ottocentesca. Si può scegliere tra un’infinità di itinerari, perché il monte è un vero e proprio labirinto. Conviene quindi procurarsi una piantina dei sentieri presso l’Ufficio del turismo di Santa Margherita. Ecco dunque alcuni itinerari classici:

  • mulattiera Camogli – San Rocco- punta Chiappa (km 4,1). Da Camogli si sale per San Rocco e si sbocca sul piazzale davanti alla chiesa, da dove si ammira un panorama unico del golfo Paradiso. Si prende poi il bivio per punta Chiappa percorrendo una stradina pedonale sempre esposta sul mare che conduce al pittoresco “porto Pidocchio” e alla lingua di terra protesa nel mare aperto (punta Chiappa), frequente meta di gruppi subacquei.
  • San Rocco – vetta di Portofino (km 1,5). Dalla panoramica Rutarecco si gira in direzione San Rocco. Il sentiero parte dietro l’abside della chiesa e sale fino a Portofino vetta, attraversando boschi di castagni e pini fino alla strada pedonale della Ruta.
  • Portofino vetta – San Fruttuoso. Da qui si prosegue per la località Gaixella verso Pietre Strette, e da lì (km 3) si scende fino a San Fruttuoso.

E’ possibile praticare l’equitazione a Rapallo presso il Centro equestre acque fredde o darsi agli sport subacquei a Camogli.

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