Tra dune e boschi nel Parco costiero di Rimigliano

Non è comune trovare un Parco che unisca così armoniosamente una costa incontaminata ad una vegetazione così ricca e rigogliosa.

Una striscia verde, affacciata sul mare, dove la vegetazione mediterranea si mostra in un’eccezionale varietà di specie, forme e colori. Dalla sabbia alla dune, dove la macchia è modellata da venti marini, all’ombrosa foresta dominata da lecci e pini domestici. E’ questo lo scenario in cui si è immersi quando si attraversa il Parco costiero di Rimigliano.

L’attuale perimetrazione del parco costiero risale ai primi anni dell’Ottocento durante il dominio francese. Infatti quando Napoleone assegnò alla sorella Marianna Bonaparte, detta Elisa, il Principato di Piombino, per permettere alla principessa un degno arrivo nel suo possedimento, in solo due anni (1804-1805) fu costruita la strada litoranea da San Vincenzo a Piombino, da allora denominata “della Principessa”. La nuova strada separò nettamente la parte costiera del possedimento di Rimigliano interamente boscata, da quella interna parzialmente seminativa ed occupata in parte dal grande lago di Rimigliano.

Il Parco Costiero di Rimigliano occupa la parte più meridionale del territorio del Comune livornese di San Vincenzo, al confine coi comuni di Piombino e di Campiglia Marittima. La fascia costiera protetta copre una superficie di circa 120 ettari, per uno sviluppo di circa sei chilometri lineari di costa, di profondità variabile dai 200 ai 250 metri. La zona protetta, che si estende tra San Vincenzo e il golfo di Baratti, occupa una porzione di terra compresa tra il mare e la via della Principessa.

Fondato nel 1973, il Parco comprende una vegetazione formata principalmente da pini, lecci e macchia mediterranea e si estende per 120 ettari, essenzialmente divisi in due ambienti: le spiagge di sabbia fine e chiara, seguite da una serie di piccole dune, e la pineta tipicamente mediterranea. Dalla spiaggia lo sguardo può raggiungere a sud la punta del golfo di Baratti e a ovest le isole di Capraia e dell’Elba.

La presenza degli animali è sempre stata assai problematica a causa dell’intensa frequentazione umana del parco durante i mesi estivi. Ultimamente si è diradata anche nel periodo invernale a causa della ripulitura del bosco effettuata nella fascia parallela alla strada, che ha reso circa metà del parco privo di ripari idonei agli animali e permeabile ai rumori ed ai movimenti provenienti dalla strada. In ogni caso si possono saltuariamente avvistare alcune specie di mammiferi quali: cinghiale, coniglio selvatico, donnola, faina, istrice, riccio, scoiattolo, volpe; e di uccelli quali: allodola, barbagianni, capinera, cardellino, cinciallegra, civetta, corriere piccolo, cuculo, gazza, ghiandaia marina, gufo, merlo, passero, picchio verde, piovanello, poiana, storno, tordo, upupa, verzellino.

Il clima della zona è costantemente temperato: durante l’inverno le temperature non scendono mai al di sotto dei 5 gradi, grazie ai venti di libeccio che portano un clima temperato-caldo, e le piogge sono scarse; in estate i freschi venti provenienti dal mare abbassano la calura della prospiciente spiaggia.

La spiaggia, caratterizzata da un sistema dunale protetto, è attrezzata con docce e servizi igienici pubblici dislocati in punti specifici; offre l’opportunità di un’esperienza balneare in completa immersione con la natura, con lo sguardo che spazia tra il verde del promontorio di Piombino, l’intrico di arbusti smerigliati dal vento che lambisce la spiaggia, e le inconfondibili sagome azzurrine delle isole dell’arcipelago toscano all’orizzonte.

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