Itinerario nella natura incontaminata delle Isole Egadi

All’estremità occidentale della Sicilia, a poche miglia da Trapani, si trova un arcipelago magico magico dove la mano dell’uomo sembra quasi essersi fermata, lasciando intatta la bellezza del paesaggio. Stiamo parlando delle isole Egadi, composte dalle isole di Favignana, Levanzo, Marettimo, l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone. Le isole Egadi sono incastonate in splendide acque cristalline, ed ospitano una ricca e variegata flora e fauna marina. Tali caratteristiche rendono questo arcipelago una meta ambita per gli appassionati dello snorkeling, delle immersioni e della vela.

Baie color smeraldocase bianche con porte blu, coste rocciose e grotte nascoste. Alle Egadi, arcipelago di tre isole e due grandi scogli poco distante da Trapani, la natura incontaminata regna sovrana.

Al fine di preservare le bellezze naturali dell’arcipelago, è stata recentemente istituita l’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Egadi, la più grande riserva marina d’Europa.

FAVIGNANA

La farfalla delle Egadi, così chiamata per la sua forma, è la più animata e la più turistica delle tre isole. E anche la più vicina a Trapani, da dove partono tutti i traghetti e gli aliscafi. Inevitabile quindi che Favignana sia a volte un po’ caotica, specie in agosto. Ma c’è spazio per tutti: l’isola si distende da ovest a est punteggiata di cale bellissime mentre al centro si eleva la cima (302 metri) di Santa Caterina con il suo castello.

Si può girare in auto, autobus, meglio ancora in scooter o in bicicletta (i noleggi in paese sono tanti): così si raggiungono tranquillamente le spiagge bianche di Cala Azzurra, tra Punta Marsala e Punta Fanfalo, e del Lido Burrone, la più grande dell’isola.

Contrasti bianco-azzurri anche a Cala Rossa, una delle più belle: qui però non c’è sabbia ma pareti di tufo che si riflettono in un angolo di mare trasparente. Da non perdere anche un tuffo alla grotta del Bue Marino. Dall’altra parte dell’isola si possono raggiungere invece Cala Rotonda e Cala Grande.

Pedalando in bici si possono ammirare le cave di tufo disseminate qua e là un po’ in tutta l’isola, dalle forme bizzarre e curiose.

In barca si va alla scoperta della grotta dei Sospiri e di quella degli Innamorati.

Dopo aver fatto il pieno di sole e bagni si può visitare l’ex Stabilimento Florio e il suo museo della grande tonnara, ormai in disuso: racconta la storia della famiglia Florio e del rituale della pesca dei tonni, la mattanza per cui Favignana è famosa. Qui i souvenir più popolari sono infatti bresaole di tonno, conserve, bottarga, affumicati…da comprare all’Antica Tonnara di Favignana; tonno rosso, pesce spada e molto altro anche alla Pescheria Stella Maris. Specialità della gastronomia sicula si trovano invece a La Pinnata, dove fanno un buonissimo “pane cunzato”.

Chi ama anelli, bracciali e ciondoli deve fare tappa al negozio di lavorazione bigiotteria Carmelo Dabbene.

MARETTIMO

Nessun’auto, tante barche. Niente strade percorribili, molti sentieri. Nessun grande albergo, tante piccole case di pescatori. Un paradiso. La più lontana, la più selvaggia, la più affascinante delle isole Egadi è così: un’isola montuosa che tocca i 686 metri d’altezza (con Pizzo Falcone) e conta 19 km di costa tra cale e calette, grotte e scogliere a picco.

Sbarcare a Marettimo significa staccare veramente con tutto e immergersi in un mondo che profuma di timo e salsedine, si colora di bianco e azzurro e si anima in poche centinaia di metri, tra lo Scalo Vecchio e lo Scalo Nuovo. E’ qui che si concentra la vita dell’isola: pescatori con le reti, vecchietti che giocano a carte, donne che chiacchierano, bambini che si rincorrono. E poi barche dappertutto.

Si dice che barche di Marettimo siano le più belle dell’arcipelago e che sin dalla loro giovinezza i ragazzi si abituino a mangiare “pane e remi”. Per saperne di più visitate il Museo del Mare, che vi racconta la storia dei pescatori.

La cosa da non perdere è proprio il giro dell’isola in barca per scoprire spiagge, grotte e cale altrimenti irraggiungibili. Basta presentarsi a uno dei due moli e chiedere ai pescatori che saranno ben felici di accompagnarvi. Il giro si fa in genere in senso antiorario: si scoprono così la Grotta del Cammello, la Grotta del Tuono, le pareti scoscese di Cala Bianca e Grotta del Presepio. Poi si continua verso Punta Libeccio dove c’è il faro, fino a tornare sulla costa orientale, in prossimità del paese.

Chi ama le immersioni (da fare con Club Diving Center Stella o Marettimo Diving Center) sceglie le zone di Punta Bassana e Punta Cretazzo.

Tornati coi piedi per terra si può fare un po’ di shopping curiosando tra le ceramiche e i monili di Capricci d’Artista e Carpe Diem, i preziosi di Marettimo gioielli o le dolcezze dell’Isola del Miele.

LEVANZO

Levanzo, la sorellina minore delle Egadi, è un piccolo gioiello attraversato da una sola strada, dove non passa nessuna automobile. Qualcuno passeggia, ma senza fretta. Tutto si anima intorno al porticciolo e al villaggio che si affaccia sul mare di Cala Dogana.

Per scoprire l’isola si gira in barca, si cammina o si salta a dorso di mulo. Via mare si arriva a Cala Tramontana e Cala Calcara, a nord. A piedi si arriva fino al Faraglione e alla famosa Grotta del Genovese dove si possono ammirare pitture del neolitico e graffiti del paleolitico superiore. Una lezione di storia per chi non si lascia intimidire da un corridoio un po’ basso e non molto agevole che bisogna attraversare.

Passo dopo passo si arriva anche a Cala Fredda e Cala Minnola. Quando poi i sentieri si fanno più impervi meglio approfittare del mulo. Si arriva dappertutto. E l’isola non ha più segreti.

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